La tecnologia con tutte le sue meraviglie si sta impossessando sempre di più del mondo dell'automobile, ed i Saloni Internazionali sono vetrine più che perfette per tutti i marchi che vogliono mettere in mostra i propri progressi e gli ultimi ritrovati che vengono montati a bordo.
Molto spesso simili saloni sono anche sfruttati per svelare avveniristiche concept car che sfoggiano marchingegni e diavolerie sorprendenti ancora non diventati di serie, ma che sono prossimi a farlo: si tratta di anticipazioni che contribuiscono ad accrescere prestigio ed autorevolezza e fungono anche da sfida verso le concorrenti.
L'ultimo Salone di Francoforte è stato per il marchio Kia un cristallino esempio di simili procedure di anticipazione, perché un esclusivo palchetto allestito nel suo stand ha ospitato la concept car Kia Niro, veicolo molto provocatorio nelle linee che presto andrà ad arricchire la gamma ufficiale, con nome ufficiale non ancora confermato.
È un crossover, un tipico SUV compatto di quelli che si stanno moltiplicando tra tutti i principali listini, ma questo ha qualcosa di speciale nelle linee così grintose ed in alcune scelte stilistiche che hanno suscitato l'ammirazione persino di un "mostro sacro" del design auto come Giugiaro.
Si parte dalle portiere, che offrono un'apertura ad ali di gabbiano quanto mai insolita ed indubbiamente scenografica eppure ben armonizzata con i 4,18 metri di lunghezza della vettura. La sua forte caratterizzazione prosegue nella coda "imponente" con doppio terminale di scarico, ma al di là di particolarità stilistiche come queste o i gruppi ottici cubici del frontale, la Kia Niro stupisce per la propulsione ibrida, che fa spingere le ruote anteriori da un diesel mentre il retrotreno è mosso da un ibrido-elettrico che restituisce ben 45 cavalli quando si desidera un "boost" aggiuntivo, dopo aver recuperato ed immagazzinato l'energia dissipata nelle frenate, il che ovviamente garantisce anche la trazione integrale.
Particolare il cambio, un 7 marce dual-clutch che come il motore termico 1.6 T-GDi è collegato alle sole ruote anteriori.
Per finire, gli interni: strumenti digitali "supervision" permettono di configurare le opzioni principali che si desidera vedere, mentre tutte le altre informazioni sono a disposizione sul grande touch screen posizionato al centro della plancia il quale inoltre permette di visualizzare le immagini registrate dalle telecamere di bordo, posizionate ovunque riusciate ad immaginare.
Il pubblico europeo sembra proprio aver dato, con il suo gradimento, la spallata definitiva alla trasformazione di questo audace prototipo in veicolo di serie: non resta che attendere le prossime mosse del marchio coreano!