Caterham era un nome sconosciuto ai più, almeno fino a quando non ha fatto il suo ingresso nel circus iridato della Formula 1, anche se in realtà questo marchio inglese si è distinto anche per le riedizioni della mitica Lotus Seven, casa di cui è nata come concessionaria.
Il desiderio di ascesa di Caterham ha conosciuto un nuovo capitolo con il debutto tra le due ruote concretizzatosi sotto le fattezze della Brutus 750, una moto assolutamente non convenzionale a partire dalle dimensioni e dal peso.
Possiamo considerarla una specie di SUV tra le 2 ruote, con i suoi 240 kg per 2,2 metri di lunghezza, e con le enormi gomme, ma la Brutus 750 non è solo ingombrante.
Il suo design è attentissimo e ricercato (non manca il verde inglese a personalizzarla) mentre il telaio è un massiccio monoblocco in alluminio. Nasce in realtà con l'obiettivo di partecipare con successo al Mondiale Moto2, tuttavia sarà regolarmente prodotta anche per la clientela "comune", ma sappiamo che chi la sceglierà di certo non ama passare inosservato.
Il progetto Brutus, che si deve ad Alessandro Tartarini, il figlio del fondatore di Italjet (un altro marchio di cui presto parleremo) in realtà era stato già visto lo scorso anno, e sembrava in procinto di entrare in produzione sotto l'insegna delle Industrie Aeronautiche Reggiane, ma non se ne fece nulla; al suo ingresso nella Caterham Bikes, tartarini ha portato con sè il progetto, che ha immediatamente entusiasmato tutto l'organigramma.
Brutus 750, spinta da un monocilindrico a 4 valvole e con cambio automatico da due velocità, ha una ulteriore particolarità, perché vuole essere un multi-terrain vehicle su due ruote, stante la possibilità di essere convertita in gatto delle nevi.
Servirà forza per guidarla, e di certo non è una moto per novellini, anche se dalla Caterham ne assicurano la maneggevolezza a dispetto della stazza.