Parlando di auto da sogno, uno dei nomi che non può mai mancare è Lamborghini, che aveva già contribuito ad incrementare la propria nomea di produttore di sculture in movimento con la Aventador LP700-4 di un paio di anni fa, e che ora ne ha pensato una nuova versione aperta, la Roadster, che è forse ancora più affascinante ed emozionante della coupé.
Rimuovere il tettuccio ha richiesto grandi sforzi ingegneristici, perché bisognava in qualche modo compensare le modifiche dell'aerodinamica, e lo si è ottenuto con l'uso mirato della fibra di carbonio che compone anche buona parte della struttura, la quale è anche stata irrigidita per gli stessi motivi così da mantenere anche un buon rapporto peso/potenza.
Il comfort che scaturisce dal suo V12 da 700 cavalli è sorprendente, e permette di tenere a bada la vettura senza grossa fatica: se proprio le si deve muovere un appunto, questo riguarda il cambio, un robotizzato che si presenta meno fluido di quanto ci si aspetti da una simile supercar, anche se in realtà è proprio del toro Lamborghini un certo "scalciare", che viene compensato da un sound del motore che è una vera sinfonia.
All'interno dell'abitacolo si scopre la stessa sontuosità già riscontrata nella coupé, anche grazie ai cristalli liquidi del quadro strumenti: in definitiva, più che una vettura si tratta di un'opera d'arte ingegneristica, davanti alla quale si riesce anche a soprassedere su di un prezzo che sembra immorale, ma che è interesse solo dei pochi fortunati che possono permetterselo.