Nel novero dei marchi dell'Estremo Oriente, le coreane come la Kia hanno avuto bisogno di un po' di tempo - e di progetti adeguati anche stilisticamente - per diventare credibili anche in Europa, e soprattutto appetibili. Kia ci è riuscita dopo grandi sforzi, a partire dalla Sorento, un SUV che è stato capace di invertire la tendenza ed attirare attenzioni diventando vero trampolino di lancio per tutta la gamma.
Gli stessi sforzi o quasi li sta ora compiendo la SsangYong, che è fino ad ora stata penalizzata da look poco appetibili per giustificare i quali non erano sufficienti i prezzi assai al ribassi rispetto alle dirette concorrenti. Sembra quasi che questa Tivoli abbia sentito il parere di un consulente d'immagine prima di lanciarsi sul mercato, perché ha una linea finalmente moderna e quasi vezzosa; ciò testimonia tra l'altro l'intenzione del marchio di far salire a bordo della Tivoli soprattutto un pubblici europeo, notoriamente più snob ed attento alle linee della carrozzeria.
Le ambizioni della SsangYong Tivoli sono alte, lo si nota anche dagli equipaggiamenti che di certo non sono da "piccola", perché prevedono ad esempio l'Hill Assist e lo sterzo regolabile elettricamente oltre alla possibilità del cambio automatico Aisin. Questa crossover compatta parte con un motore 4 cilindri benzina da 1.6, ma presto la gamma sarà arricchita anche da un diesel e dalla trazione integrale, il che farà ulteriormente lievitare il prezzo.
Il marchio coreano è stato acquisito dall'indiana Mahindra, che per innescare il salto di qualità ha compreso la necessità di puntare sull'immagine: strizza inoltre l'occhio proprio all'Italia, dove spera di ripetere le gesta di connazionali come la Soul o la Sorento, omaggiando con il suo nome la splendida cittadina laziale.