Qualsiasi automobilista conosce bene il bollo auto, una imposta dovuta con cadenza annuale e da pagare con puntualità per non incorrere in sanzioni e interessi.
Alla base di questa scadenza, e di un eventuale ricorso da presentare per il mancato pagamento contestato, ci sono tre informazioni di base da conoscere:
1) L’imposta di possesso va versata entro la fine del mese successivo a quello della scadenza: giusto per fare un esempio, se il tuo bollo auto scade nel mese di aprile, hai tempo fino al 31 maggio per pagarlo ed essere in regola.
2) I tempi di prescrizione, ossia il lasso di tempo che Regioni ed Agenzia delle Entrate hanno a disposizione per riscuotere la somma dovuta, sono ridotti a differenza di altre cartelle esattoriali o imposte a soli 3 anni, e questa informazione è preziosa anche per sapere per quanto tempo va conservata la ricevuta di pagamento del bollo auto.
3) L’ultima informazione utile riguarda l’eventuale ricorso nel caso si riceva una contestazione di mancato pagamento. Il termine della prescrizione infatti va conteggiato a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo alla scadenza, e non dal giorno ultimo utile per pagare l’imposta. Capiamoci meglio: se il tuo bollo auto scade ad aprile del 2021, la prescrizione ed i suoi termini inizieranno a partire dal 1 gennaio 2022 e gli enti preposti avranno tempo fino al 31 dicembre 2024 per esigere quanto dovuto in caso di controlli.
I tempi e la scadenza della prescrizione bollo auto
È fondamentale conoscere questi tempi di prescrizione del bollo auto ma anche le modalità per presentare un eventuale ricorso, che non sono automatiche come ci si potrebbe attendere. Se l’Agenzia delle Entrate ti invia la raccomandata con la quale reclama il pagamento, e ti rendi conto che questa richiesta di messa in regola ti arriva oltre il triennio consentito, non puoi purtroppo ignorarla perché l’annullamento per prescrizione non è automatico ma richiede che tu presenti un regolare ricorso.
Possono infatti capitare sviste o errori, nessuno ne è esente, e potresti vederti recapitare una cartella di pagamento nonostante tu sia in regola, oppure potrebbero essere stati commessi degli errori nel conteggio delle tempistiche.
Quali sanzioni ci sono per il mancato pagamento del bollo auto?
Il problema vero è che le sanzioni tendono a crescere con il trascorrere del tempo dalla data di scadenza, per cui se sai di essere in regola devi assolutamente presentare quanto prima il tuo ricorso.
Parliamo di queste cifre:
– 0,1% del bollo auto per ciascun giorno di ritardo se il proprietario del veicolo paga nei primi 14 giorni;
– 1,5% del bollo auto, più interessi di mora pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo, se si paga dal 15esimo al 30esimo giorno;
– 1,67% del bollo auto, più interessi di mora pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo, se lo si paga dal 31esimo al 90esimo;
– 3,75% dell'importo più interessi di mora pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo, se il pagamento avviene tra il 91esimo giorno e 1 anno;
– addirittura il 30% dell’imposta, a cui aggiungere gli interessi dello 0,5% per ogni 6 mesi di ritardo, se il pagamento avviene dopo 1 anno, perché in questo caso non viene più preso in considerazione il ravvedimento operoso.
Prescrizione bollo auto, come fare ricorso
Se sono scaduti i 3 anni di tempo per la sua riscossione puoi considerare prescritto il bollo auto, ma se ricevi la cartella di pagamento sei comunque obbligato a presentare il tuo ricorso. Vediamo insieme le sue modalità.
In primo luogo devi rivolgerti alla Commissione Tributaria Provinciale, ed hai 60 giorni di tempo per farlo dopo l’avvenuta notifica. Anche se la procedura deve essere effettuata in maniera scrupolosa e senza commettere leggerezze o distrazioni, l’aspetto positivo è che puoi compierla in totale autonomia e sensa l’assistenza di un avvocato, di un commercialista o di un tributarista.
L’esito del tuo ricorso è infatti strettamente legato alla
correttezza formale della procedura, perché tale ricorso va preceduto dalla
richiesta di mediazione tributaria, trasmettendo l’atto all’ente che ti ha contestato il mancato pagamento: il rischio è altrimenti quello di vedersi rigettare il ricorso, mentre con questa richiesta di mediazione ci sono 90 giorni per rimediare all’errore da parte dell’ente.
Il ricorso in autotutela per la prescrizione bollo auto
Invece di avviare questa procedura giudiziaria che in effetti è un po’ macchinosa, l’automobilista ha una strada più agevole da percorrere, quella del ricorso in autotutela per prescrizione del bollo auto.
Si tratta di un iter semplificato perché è una richiesta di annullamento della cartella, motivata dai termini decaduti, da inviare all’Agenzia delle Entrate oppure alla Regione, e la si può trasmettere tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite PEC.
Da quel momento si devono attendere 30 giorni per l’esito, ma ecco perché è importante effettuarlo subito, proprio per non dover procedere con la modalità descritta in precedenza.