Un focus sul mercato dell'auto in Europa realizzato da Pike Research ha evidenziato come il vecchio continente, nonostante un certo scetticismo, abbia bisogno solo di alcune spinte per tenere in maggiore considerazione l'auto elettrica, per la quale si prevede comunque una maggiore diffusione da qui al 2020 considerando anche le ibride e le ibride plug-in.
Gli sconfortanti numeri attuali sono infatti il risultato di numerosi fattori, non ultimo il prezzo, che risulta in media ancora troppo elevato rispetto agli stessi modelli equipaggiati con motore termico tradizionale, anche se numerosi paesi europei, sempre in base a questa ricerca, dimostrano di apprezzare proprio i vantaggi in termini di ritorno economico.
Le nuove tecnologie in fase di sviluppo da parte di tutti i principali costruttori consentiranno anche di ampliare di molto lo stoccaggio di energia nelle batterie, facendo venire meno così le perplessità di chi rifiuta di considerare un veicolo con meno di 250 km di autonomia; in tal senso, potrebbe fare da volano anche una più capillare distribuzione di colonnine per la ricarica.
Si tratta di un cammino duro ed accidentato, ma molte case automobilistiche si sono rese conto che oltre ad affrontare la crisi con nuove proposte e soluzioni, è fondamentale dedicare risorse e ricerche a progetti di salvaguardia ambientale.